Federico Zampaglione, cantante e frontman dei Tiromancino, ha approfittato di questa clausura forzata per dirigere un nuovo corto thriller dal titolo Bianca.

Zampaglione, che ha all’attivo diversi lungometraggi e videoclip, già nel 2009 fece un’incursione nel genere horror con l’ottimo Shadow, pubblicato anche in edizione DeLuxe da CG Entertainment.

Bianca è stato girato interamente con l’iPAD nell’abitazione del regista e, seppur breve, riesce a trasportarci indietro nel tempo, in un periodo in cui il genere definito giallo all’italiana la faceva da padrone.

Un frame del cortometraggio

In Bianca le protagoniste sono Linda – la figlia di Zampaglione – e la compagna Giglia Marra – che i più ricorderanno per aver preso parte a Squadra Antimafia Palermo oggi. Il corto è stato curato con la collaborazione di Gianluigi Perrone, critico cinematografico, produttore e sceneggiatore.

Bianca – della durata di poco più di 9 minuti – è un distillato di tensione e offre un affresco terrificante (e, soprattutto, plausibile) della situazione adolescenziale odierna. La piccola Linda – qui al suo debutto come attrice – è davvero calata nella parte e offre un’interpretazione veritiera e convincente.

Dulcis in fundo – come per ogni giallo che si rispetti – Zampaglione ci regala un plot twist finale agghiacciante e imprevedibile degno del miglior Argento. È fortissima, infatti, l’influenza che le pellicole del regista romano e di altri Registi (con la R maiuscola, sì) come Mario Bava e Lucio Fulci (quest’ultimo più votato all’horror e allo splatter che al thrilling) hanno avuto sul lavoro del cantautore romano.

Alla fine della visione – il corto sarà visibile in calce all’articolo – si ha la sensazione di aver visto un prodotto sì amatoriale ma girato con criterio e metodo da uno che di cinema ne capisce. Vi lascio alla visione di Bianca con la speranza che, una volta finita questa emergenza, avremo altre notizie di Federico Zampaglione come regista.

Bianca, il corto diretto da Federico Zampaglione