Federico Zampaglione lo ha fatto di nuovo. Dopo Bianca – short thriller che è stato ben accolto da molte testate online e non – che era, soprattutto, un esperimento (ben riuscito, direi), alza l’asticella scrivendo (assieme al fidato Gianluigi Perrone), musicando, girando e montando (assieme alla figlia) Bianca – Fase 2.

La location, stavolta, non è la casa del regista romano ma un parco in pieno centro di Roma. Nonostante la difficoltà nel girare all’aperto in un luogo pubblico, quello che ne è scaturito è un prodotto più maturo e consapevole. Ma andiamo per gradi.

Il cast, come nel precedente Bianca, è ridotto all’osso. Troviamo Linda Zampaglione, figlia del regista ed enfant prodige, Giglia Marra, la compagna di Federico, Giulia Chermaz, Marco Chermaz e con una breve apparizione di Claudia Gerini.

La prova generale del cast è ottima, ma la piccola Linda spicca su tutti, risultando convincente e pienamente calata nella parte. La figura del serial killer, interpretato da Marco Chermaz, incappucciato, claudicante nell’andatura, annaspante e (quasi) senza volto incarna tutto ciò che è il male. Spesso, soprattutto nei film, il male diviene affascinante e ammaliante. Zampaglione, invece, ci mostra il vero volto del male, quello sporco e disumano.

Il killer spia le protagoniste del corto

Il montaggio, fluido e dinamico, conferisce a Bianca – Fase 2 un ritmo serrato – come dovrebbe essere per ogni corto che si rispetti – e ricco di suspense. La fotografia è satura di colori vivaci e ricca di sfumature. Il montaggio sonoro, nonostante il corto sia stato girato senza l’utilizzo di alcun microfono, ci offre un suono pulito e pieno. I dialoghi si alternano sapientemente ai suoni della natura e ai suoni gutturali e animaleschi del killer.

Il plot twist finale, forse leggermente meno agghiacciante del precedente, è efficace e, soprattutto, inaspettato. Il web ha incoronato Federico Zampaglione Re dell’horror. Solitamente non mi piace ripetere una cosa che è stata detta e ridetta, ma come non essere d’accordo? Hail to the King.

Bianca è la dimostrazione che se si hanno buone idee e voglia di fare non servono grandi mezzi per realizzare qualcosa di valido.