“Shining in the Dark” è il titolo dell’antologia di racconti pubblicata in Italia da Independent Legions Publishing. Quest’antologia raccoglie 12 racconti di altrettanti maestri dell’horror internazionale. Ma la vera perla di questo è libro è sicuramente il racconto inedito di Stephen King dal titolo “Il compressore ad aria blu”.

“Shining in the Dark” si apre proprio con il racconto di King, un piccolo gioiellino che ogni fan del Re deve leggere. Lo stesso autore si intromette con prepotenza nella narrazione per spiegarci alcune metafore dal forte sapore freudiano. La cosa particolare di questo racconto sono alcuni passaggi, alternati alla parte narrata, che ci catapultano direttamente nella mente deviata del protagonista, fornendoci un breve ma intenso squarcio dei suoi pensieri grotteschi e malati.

Il secondo racconto è scritto a quattro mani dal compianto Jack Ketchum e P.D. Caceck, e si intitola “Nella rete”. Ed è proprio lì che è ambientato il racconto, nella rete. I due autori ci raccontano le insidie che può nascondere il web, in un racconto strutturato, per quasi tutta la sua interezza, sotto forma di email scambiate tra i protagonisti, in un crescendo di deliri e pensieri disturbanti. È uno dei miei racconti preferiti perché è molto attuale, e per come viene raccontato potrebbe essere tranquillamente un fatto di cronaca nera e non solo un semplice racconto horror.

Il terzo racconto è “Il Romanzo dell’Olocausto” di Stewart O’Nan, che ci racconta in maniera davvero originale l’orrore dei campi di concentramento. Probabilmente è uno dei racconti meno horror (se rapportato alle classiche tematiche del genere) ma è sicuramente uno dei racconti che fa maggiormente riflettere.

L’antologia prosegue con “Aeliana” di Bev Vincent, che ha come protagonista una bambina mutante a cui la polizia dà la caccia. La storia, seppur breve, è ricca di azione, di sangue e violenza. L’autore, in questo calderone di sangue e budella, è riuscita ad inserire una storia molto commovente: la storia del legame che si crea fra Aeliana e la poliziotta che riesce a trovarla, un amore dall’istinto materno.

Dopo Bev Vincent tocca a Clive Barker col suo “Pidgin e Theresa”, uno dei racconti più originali e deliranti che io abbia mai letto. I protagonisti di questo racconto sono un santo, un pappagallo e una tartaruga che, probabilmente per errore, vengono trasformati in umani da un angelo un po’ sbadato. La storia è scorrevole, dai toni grotteschi e divertenti e tratta, seppure in maniera velata, il tema poco digeribile della pedofilia.

Brian Keene ci regala la storia più cupa e drammatica di questa antologia, ovvero “La fine di ogni cosa”. Il racconto mette in scena il dolore di un uomo che ha perso la moglie e il figlio e non ha il coraggio di togliersi la vita e porre fine alle sue sofferenze. L’uomo rimane imprigionato nella sua routine quotidiana, sperando ogni giorno in un’apocalisse che metta fine ad ogni cosa. Un racconto intimo ed emozionante che lascia un segno indelebile sulla pelle.

Il tema del lutto è anche il fulcro di “Danza del cimitero” di Richard Chizmar. In sole quattro pagine l’autore riesce a tirar fuori un racconto dalle forti atmosfere gotiche e cupe. Una piccola perla.

Kevin Quigley, con il suo “Attratto dal fuoco”, ci porta in un luna park. Più precisamente nel Mondo della Paura, dove i tre piccoli e coraggiosi protagonisti vivranno un’avventura terrificante, che li prenderà per mano e li scaraventerà con violenza nell’età adulta. Un racconto dalle classiche tematiche horror che tiene il lettore col fiato sospeso fino all’ultima pagina.

Anche Ramsey Campbell ci porta in un luna park diabolico. Il suo racconto, intitolato “Il compagno”, è ambientato su un treno fantasma che intrappola il protagonista del racconto. Nonostante l’età adulta, il protagonista rivivrà i ricordi della sua infanzia e sarà costretto ad affrontare vecchi fantasmi che tornano dal passato. Un buon racconto, ma Campbell ha fatto decisamente di meglio.

Il terzultimo racconto di questo libro è un classico della letteratura dell’orrore, sto parlando de “Il cuore rivelatore” di E.A. Poe. Un racconto che ogni fan di letteratura horror, e non solo, deve aver letto almeno una volta nella vita. Qui l’orrore non è costituito da mostri, demoni o altre creature orripilanti, ma da un uomo e da un cuore che continua a pulsare anche dopo la morte.

Il penultimo racconto è “L’amore di una madre” di Brian James Freeman. In questo racconto si parla di morte, di ospedali pieni e liste d’attesa interminabili (tematiche molto attuali), e dell’amore di un figlio per la madre. Un amore morboso e malato che porterà l’uomo a compiere un omicidio per aiutare la madre che ormai è in punto di morte.

La raccolta si conclude con “Il custode” di John Ayvide Linqvist. Questo racconto, grazie al gioco di ruolo del Richiamo di Cthulhu (realmente in commercio), ci scaraventa nel putrescente mondo Lovecraftiano, costellato da orrori innominabili e riti blasfemi. L’autore riesce a trattare anche un tema molto attuale e reale, ovvero quello del bullismo.

“Shining in the Dark” è disponibile in edizione collection (800 copie numerate a mano), ed è un brossurato con alette di circa 200 pagine. Il libro è acquistabile sullo store di Independent Legions Publishing.

Un’antologia che lascia il segno, un libro da avere e custodire gelosamente (anche a costo della vita) nella propria libreria!